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FOA Boccaccio
“Quando la lotta è di tutti per tutti”
Xenia Marinoni


conferenza stampa
conferenza stampa in strada - foto Xenia Marinoni

Sabato 16 luglio ore 11.00, via Boccaccio: conferenza stampa del FOA Boccaccio di denuncia e di analisi della situazione attuale. Una conferenza stampa svolta in strada (davanti al portone dell'ex tintoria De Simoni, fino al 2008 sede storica del centro sociale). Sì, in strada perché il collettivo attualmente non ha una sede agibile in cui lavorare, in cui stare. Il 7 luglio 2011 i ragazzi hanno fatto ritorno negli stabili da cui sono stati cacciati nel luglio del 2008, allontanati dalla proprietà e dall'amministrazione comunale con la giustificazione che l'area sarebbe stata riqualificata. Invece, rientrati, i giovani del collettivo hanno ritrovato un rudere a tutti gli effetti. “Nessuna riqualificazione avvenuta, né in procinto di cominciare. Abbiamo documentato con un video la truffa che proprietà ed amministrazione comunale hanno messo in atto tre anni fa con lo sgombero dello stabile, giustificato da un progetto di recupero dell'area mai partito ” affermano amareggiati ed avviliti. Ma a peggiorare la già triste situazione si è aggiunto un fatto che ha il sapore della beffa, se non quello di un incredibile atto vandalico! Quando i ragazzi hanno annunciato di voler iniziare il processo di “recupero di parte degli stabili” di via Boccaccio 6, la proprietà ha ulteriormente demolito l'area, affinché non potesse essere più utilizzata: “sono stati colpiti i tetti sani e le pavimentazioni”, è stato distrutto tutto con ruspe e martelli pneumatici. Ora i capannoni non sono più in grado di ospitare alcuna attività, perché ridotti in uno stato pietoso, senza più alcun margine di sicurezza!
I ragazzi del centro hanno rivolto la conferenza stampa ai partiti politici, ma anche a tutti i cittadini, e diversi cittadini si sono fatti vivi alla chiamata ed hanno raggiunto il luogo stabilito in una calda mattina d'estate. E chi ha raggiunto via Boccaccio 6, alle 11 di sabato mattina non vi ha trovato nessuno ad aspettarli con molotov tra le mani, nessuno con armi improprie, ma solo tanti volti giovani, puliti, educati, che hanno voglia di raccontare alla Città a tutti i cittadini monzesi, non solo le loro “disavventure”, ma anche le attività che sono sempre proseguite, nonostante le difficoltà di non avere una sede, nonostante i pregiudizi di un'amministrazione comunale di centro destra che li percepisce come una minaccia, come un nemico da allontanare in tutti i modi e con tutti i mezzi e li perseguita da anni.
A tutti coloro che hanno deciso di partecipare alla conferenza stampa di sabato mattina è stato consegnato un volantino esplicativo con allegato un CD contenente un video ”Dove loro distruggono noi ricostruiamo”, materiale fotografico e la riproduzione di pannelli, che mettono a confronto l'area di via Boccaccio sistemata dai ragazzi ed utilizzata per l'attività del centro fino a l 2008 con lo stato attuale degli stessi spazi. E le immagini sono molto eloquenti e… parlano da sole!!

“Voi gente per bene che pace cercate, la pace per fare quello che voi volete…”
Solo negli ultimi tre mesi il collettivo ha organizzato e realizzato, collaborando con numerosi comitati ed associazioni, più di cinquanta iniziative pubbliche, come concerti e cineforum, nelle loro diverse sedi, che hanno spesso dovuto cambiare obtorto collo . Ma sono stati messi a punto anche numerosi progetti: una libreria, la ciclofficina, una scuola di italiano per migranti, lo skipping, il laboratorio creativo per bambini e tanto altro. Da non dimenticare infine le varie iniziative politiche, svolte nelle piazze di Monza, che hanno toccato diversi temi, dal problema del precariato, alla privatizzazione della Villa Reale.
Insomma, infinite proposte artistiche, sociali, politiche realizzate da un collettivo che non riesce nemmeno ad avere una sede! Una ricchezza culturale impressionante, quella del Boccaccio, che stride, invece, davanti alla povertà di proposte di un'amministrazione comunale arida di idee ed interessata solo a consegnare Monza nelle mani di speculatori edilizi (Variante al PGT docet!). E forse è per questo che il Foa Boccaccio dà tanto fastidio alla giunta Mariani: raggiunge brillanti risultati, con il lavoro volontario e gratuito di numerosissimi giovani, dove, invece, un nugolo inerte di assessori, ben retribuiti con i nostri soldi, non riesce a proporre alla Città alcuna iniziativa degna di interesse e, anche dal punto di vista culturale, fallisce miseramente.
Un confronto bruciante ed impietoso, che non è possibile tacere né nascondere. Forse è per questo che i ragazzi del collettivo a Monza hanno vita dura e vengono messi, da anni, in serie difficoltà. Nella società che plaude alla “libera concorrenza” si ha paura della concorrenza dei “ragazzi del Boccaccio”! Che, infatti, dall'inizio 2011 sono stati obbligati a cambiare già diverse sedi. O meglio, sono stati cacciati da diversi luoghi: da via Aspromonte a via Durini a via Boccaccio. E basta porre soltanto un minimo di attenzione per accorgersi che essi approdano a stabili abbandonati, dimenticati dai proprietari, con l'obiettivo di recuperarli e poterci trasferire la sede del centro. Ogni volta vi traslocano, vi iniziano i lavori per la messa in sicurezza, rendono agibili gli spazi interni per lo svolgimento di diverse attività artistico-culturali e poi, prontamente la proprietà si risveglia da un lungo letargo… e i ragazzi vengono cacciati in malo modo. Quello del Foa-Boccaccio è un approccio che mira al recupero e alla messa in sicurezza di alcune aree dismesse della città, che, spesso fatiscenti, sono un richiamo di malintenzionati. Questi ragazzi le rendono di nuovo agibili con un duro lavoro, affrontato ogni volta con entusiasmo, per portarci “cultura” e presidio del territorio, ed ogni volta i loro tentativi vengono frustrati da un'amministrazione comunale inetta e livorosa... e forse anche invidiosa dei loro risultati. Quella che propongono i “ragazzi del Boccaccio” è Cultura con la C maiuscola - è bene che lo sappiano i monzesi - cultura ed arte in senso lato, perché da anni il collettivo è una vera e propria fucina di idee! Idee e progetti che vengono realizzati velocemente, con professionalità, con fantasia e competenza di moltissimi giovani che svolgono una vera e propria attività di “progettualità gratuita al servizio della cittadinanza”… giovani che si occupano di creare arte e cultura aperta a chiunque… chiunque abbia la voglia e la volontà di avvicinarsi, senza pregiudizi.
Se non riusciamo a dare loro una sede dignitosa, tributiamo loro almeno un “grazie”! Grazie a chi, in un periodo di magra, in cui la massima trovata di una classe politica in apnea di idee è quella di far diventare Monza sede di ministeri trova il modo di far vivere culturalmente la nostra povera città!
Perché pare invece che, per i giovani , il modello vincente di questa nostra classe politica locale, sia solo uno stereotipo ben preciso: quello di una comparsata in una trasmissione pomeridiana di canale 5, quando non... un soggiorno all'Olgettina. Questo mentre si riempiono la bocca dicendo che le giovani generazioni sono vuote di valori, prive di interessi e di voglia di fare…

Xenia Marinoni

conferenza stampa
lo splendido "arrangiamento" della casa abbandonata e okkupata di via Durini che poco ha da invidiare, per esempio,
al famoso murale di Milwauke di Keith Haring esposto anche alla Villa Reale - foto Franco Isman



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  18 luglio 2011